Fondazione Don Gnocchi Ristrutturazione e ampliamento di una struttura sanitaria a Seregno (Mb). | Mondaini Roscani Architetti Associati

Seregno / Italy / 2013

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 “RIGENERAZIONE PARADIGMA DI FUTURO”


 


L’ampliamento dell’edificio storico dell’originaria Fondazione Ronzoni & Villa è parte di un più vasto progetto, vincitore di un concorso internazionale denominato “EUROPAN. Concorsi europei per nuove architetture”. L’area di progetto è sita in un’area di espansione della città di Seregno costituita da un’insieme di tipologie edilizie molto vario con destinazione funzionale altrettanto plurale alternato a spazi aperti che determinano per la parte di città un’identità il cui carattere principale è proprio la mancanza di identità stessa.


L’obbiettivo del progetto, coerentemente con un’idea di intervento sulla città contemporanea italiana, che ha appunto prodotto spazialità diffuse fortemente artificializzate e carenti dal punto di vista della attrattività, è quello di optare per azioni di rigenerazione del patrimonio costruito esistente cercando di veicolare edifici e spazi capaci di recuperare quel rapporto di identificazione fra edificio e cittadino che ha fatto grande l’architettura pubblica italiana. L’idea di progetto insegue quindi la volontà di recuperare spazialità aperte magari degradate attraverso operazioni di densificazione volumetrica.


Al gruppo dei progettisti vincitore furono affidate due aree della parte di città di Seregno interessata dall’ambito del concorso. L’idea originaria consisteva nell’invenzione di un nuovo sistema spaziale pubblico un paesaggio ludico e artificiale che come una superficie continua e adattabile metteva in relazione le singole parti, il sagrato di una chiesa, un parcheggio interrato, le residenze pubbliche e appunto una struttura sanitaria, insieme alla chiesa cuore del quartiere di Santa Valeria.


L’edificio storico oggetto dell’intervento, ristrutturato e oggi ampliato in due momenti diversi e con due soggetti attuatori diversi, fu costruito nel 1930. Negli anni 80 fu costruito accanto all’edificio storico un nuovo polo assistenziale dedicato agli anziani che fece progressivamente perdere al primo centralità e ruolo fino al suo progressivo abbandono. Il valore storico, la memoria del ruolo sociale della Fondazione e le ancora valide strutture portanti dell’edificio hanno stimolato un progetto di recupero dell’immobile al fine della sua integrazione con la vicina e moderna RSA. Il progetto di ristrutturazione e ampliamento mantiene le facciate principali sulle strade perimetrali che possiedono un carattere monumentale, mentre la facciata sul retro che prospetta sull’ampia corte vuota, viene completamente abbattuta. La ricostruzione della stessa è l’occasione strutturante l’idea di architettura che  prevede un ampliamento della superficie utile dell’edificio sovrapponendo e agganciando alla parete “palinsesto” una serie di diversificati volumi.


Questi elementi aggettanti rispetto al filo storico del fabbricato ospitano sia le nuove connessioni verticali che le funzioni integrate al nuovo programma funzionale previsto dalle due fasi di ampliamento. La prima fase, oltre ai nuovi corpi scala e ascensori ha previsto l’innalzamento parziale di un livello integrandolo al recupero del sottotetto, mentre la seconda, ha previsto l’ampliamento dei servizi e di un certo numero di stanze con l’aggiunta di una nuova ala. L’edificio ospita tre differenti funzioni coagulate dai servizi, di assistenza, ambulatori e le palestre per la riabilitazione fisioterapica, localizzati al piano terra della struttura poiché aperti anche al pubblico esterno. Le tre funzioni sono distinte per piani, al piano terra, servizi sanitari, palestre, ambulatori e spogliatoi per il personale; al piano primo, servizi specifici per la riabilitazione dell’età evolutiva, spazi gioco, ristoro e degenze per bambini; al piano secondo e terzo, appartamenti e minialloggi per anziani autosufficienti che utilizzano sia i servizi della struttura sanitaria riabilitativa che quelli della preesistente casa di riposo per anziani non autosufficienti.


Alla nuova parete sulla quale si agganciano le varie volumetrie delle funzioni integrate, viene sospesa una griglia metallica segnata da sottili e differenziate righe lignee la cui funzione oltre a ridurre l’impatto volumetrico dell’edificio verso la piazza verde, è anche quella di controllare l’irraggiamento solare delle residenze e di sostenere due nuovi livelli di balconi per gli ultimi due piani.


La prima fase del progetto è consistita nella ristrutturazione dell’edificio storico, nella completa ricostruzione delle connessioni verticali e in particolar modo nella realizzazione dei due livelli di abitazioni per gli anziani autosufficienti. La seconda fase del progetto è consistita invece in un radicale ripensamento degli interni dei due livelli bassi dedicati ai servizi generali e nell’ampliamento dell’edificio con una nuova volumetria organizzata a piastra allungata verso la corte interna. La scelta architettonica orizzontale per l’ampliamento permette, oltre che un efficiente riuso dell’ampia corte interna, anche la valorizzazione dell’edificio storico realizzato negli anni 30 e che lavora invece a lama verticale evidenziando così oltre che la differenza estetico figurativa anche l’articolato programma funzionale.  


L’ampliamento è destinato a palestre, camere e ambulatori per la riabilitazione di bambini in difficoltà ed è stato collocato al centro dell’ampia corte aperta al fine di allontanare l’edificio dalle strade laterali ottenendo così un confort ambientale che eviti ogni inquinamento di carattere acustico. La scelta della piastra è inoltre stata guidata da un’attenta relazione con gli edifici esistenti del complesso assistenziale caratterizzato anch’esso da un braccio edificato che si inserisce nella corte e al quale il nuovo edificio è parallelo, permettendo anche una continuità della penetrazione carrabile che passa sotto gli edifici suddetti. In particolare si prevede l’ubicazione al piano seminterrato di un blocco di forma planimetrica a prisma caratterizzato da superfici verticali interamente vetrate la cui destinazione sarà palestre e ambulatori. Al piano rialzato una piastra orizzontale di forma rettangolare che si allunga rispetto al blocco inferiore e si appoggia a sbalzo su due pilastri trilitici cementizi che sostengono l’edificio verso il confine della corte e relativo aggetto.


Tale piastra orizzontale, quando incontra l’edificio preesistente di cui è ampliamento, ha la necessità di ubicare dei patii su diversi livelli che permettano l’illuminazione di alcuni locali di distribuzione del piano terra in modo tale che la luce naturale possa così raggiungere tutti gli spazi. La facciata esposta a sud della piastra costituisce il nuovo prospetto verso la strada perimetrale e verrà caratterizzata da una pelle a lamelle lignee sovrapposte analoga a quella che protegge gli appartementi ai piani alti della lama e in modo tale che le palestre del piano terra siano schermate correttamente dall’irraggiamento solare. Anche la facciata della piastra che ospita le camere sarà opportunamente ombreggiata da una lunga pensilina in aggetto che oltre a proteggere dal sole la segnala architettonicamente come fronte principale del nuovo ampliamento.


Gianluigi Mondaini

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    Project details
    • Year 2013
    • Work started in 2010
    • Work finished in 2013
    • Client Fondazione Don Gnocchi, Milano
    • Contractor Riva s.p.a., Cernusco sul Naviglio, Mi (2nd phase)
    • Cost 2.346.535 €
    • Status Completed works
    • Type Nursing homes, rehabilitation centres
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