Le Jardin
progetto di arte e architettura Naples / Italy / 2014
Le mura che cingono Castel Sant’Elmo terminano in un antico corpo di guardia, una piccola e suggestiva “rovina” abbandonata da anni. Un’architettura che non allude a nessun passato in particolare, piuttosto a una molteplicità di passati.
In un’epoca di restauri molto vicina è nato questo luogo non finito, completo però, nella sua articolazione di terrazze, ma inaccessibile.
Abbiamo riconosciuto un luogo sulla sommità dell’edificio, un recinto di verde a cielo aperto. Come molti, probabilmente, ci siamo chiesti cosa contenesse, e come fosse possibile raggiungerlo. Da qui l’idea, o quasi la necessità, di immaginare e disegnare una scala, per superare poco più di 5 metri di altezza e raggiungere il varco nel tufo che conduce al giardino.
Giorno dopo giorno, abbiamo esplorato questo piccolo mistero, osservato la sua vegetazione intricata modificarsi, dall’inverno alla primavera, e immaginato le varie ipotesi di accesso. Ci siamo chiesti in che modo questo percorso di scoperta potesse diventare progetto concreto, attraverso la costruzione di piccoli interventi e con il coinvolgimento di altri esploratori.
La fase d’ideazione della scala si è concretizzata in un laboratorio collettivo; scambi di idee e disegni si sono avvicendati nei mesi, alcuni quesiti hanno trovato risposta nel compromesso, altri sono stati risolti nella pratica.
Durante la fase della costruzione, il progetto è stato messo in discussione, modificato e completato per accogliere l’espressione creativa delle singole individualità che hanno partecipato alla sua realizzazione. Il cantiere di autocostruzione è stato un luogo di produzione collettiva, di assunzione spontanea di compiti e condivisione di competenze.
Alternando il lavoro manuale a momenti di svago abbiamo avuto la possibilità di abitare l’area di progetto, comprenderla e interpretarla.
La collaborazione e la partecipazione sono state le costanti dell’intero lavoro; giorno dopo giorno ci siamo interrogati su come modificare e far vivere quel giardino spontaneo nascosto da decenni; calpestare, strappare radici, raccogliere terra e massi, lasciando emergere un’architettura fino ad allora divorata dalla vegetazione. Lo spazio del giardino ha preso vita grazie alle mani e alle idee delle persone che lo hanno abitato e visto modificarsi, rivelandone l’articolata conformazione degli ambienti che lo compongono, nei suoi più reconditi anfratti e misteriosi segreti.
Gli arredi ideati e costruiti nell’arco di due settimane sono il prodotto più autentico del confronto dialettico avvenuto nei giorni del cantiere e puntano a valorizzare le criticità e le diversità delle “stanze”, dalla più panoramica a quella più selvaggia.
L’opera finita si configura così come uno spazio da percorrere, una durata da sperimentare, un’apertura verso la discussione e la relazione tra individui: tra coloro che l’hanno realizzata e coloro che la scopriranno grazie alla sua nuova apertura.
La percezione di Le Jardin avviene attraverso il corpo e l’esperienza che il corpo fa dell’opera: è solo percorrendo la scala e abitando il giardino che lo si comprende e interiorizza.
Non aspiriamo a restituire finitezza né definizione a questo luogo indeciso, bensì ad aprire una fase, temporanea ed effimera, di fruibilità ed esplorazione.
Le Jardin è solo una prefigurazione.
Le mura che cingono Castel Sant’Elmo terminano in un antico corpo di guardia, una piccola e suggestiva “rovina” abbandonata da anni. Un’architettura che non allude a nessun passato in particolare, piuttosto a una molteplicità di passati. In un’epoca di restauri molto vicina è nato questo luogo non finito, completo però, nella sua articolazione di terrazze, ma inaccessibile. Abbiamo riconosciuto un luogo sulla sommità...
- Year 2014
- Work started in 2014
- Work finished in 2014
- Main structure Wood
- Client Polo museale della Campania, Castel Sant'Elmo
- Status Completed works
- Type Parks, Public Gardens / Urban Furniture / Exhibitions /Installations / Recovery/Restoration of Historic Buildings
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