Bar Posillipo | Giuseppe Albanese

I locali del bar Posillipo, da oltre trent’anni punto di riferimento per i residenti della celeberrima strada napoletana, sono stati interessati da un recente intervento di ristrutturazione.

Una delle esigenze della committenza era quella di mantenere anche nella nuova veste architettonica un’immagine che non si distaccasse eccessivamente da quella originaria evitando di assumere un aspetto totalmente innovativo.

Il progetto si è concentrato quindi su una serie di punti che messi assieme hanno contribuito a comporre una narrazione architettonica rispettosa del carisma del suo contenitore: un palazzo borghese della Napoli di fine ottocento.

Il progetto, oltre a valorizzare l’involucro architettonico mettendo a nudo le tessiture di mattoncini che compongono le volte a vela dei locali, ha concentrato le proprie tensioni creative sui due soli materiali che compongono l’arredamento: il ferro nero e il legno di rovere.

Entrambi i materiali sono stati trattati nel modo più naturale possibile.

La fase decorativa è stata lasciata al disegno ispirato da alcune ‘riggiole’ napoletane che è stato applicato a traforo sulle nude lamiere di ferro nero. Il tema della ‘riggiola’ è stato suggerito al progettista da una serie di edifici Liberty di Posillipo che presentano sulle loro facciate coloratissime decorazioni ottenute appunto c tramite l’utilizzo di piastrelle smaltate.

Anche la scelta delle lampade a sospensione della Vibia, costituite da un semplicissimo gioco di fili elettrici e tirantini metallici, è stata determinata dal fatto di voler evitare al massimo la sovrapposizione di segni all’interno del locale lasciando il più puro possibile l’involucro interno.

Infine ultimo segno del legame col passato è riscontrabile nel riutilizzo delle lettere retroilluminate che componevano la vecchia insegna le quali riassemblate su una delle pareti interne del locale e collegate da un cavo nero imitano un’istallazione di neon art.