Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine

Santa Maria la Carità / Italy / 2014

0
0 Love 1,031 Visits Published

Rapporto con l'ambiente urbano


La progettazione del nuovo complesso parrocchiale di Santa Maria la Carità offre l’occasione per ridisegnare l’impianto urbano caratterizzato dalla presenza di numerose serre agricole, che rappresentano non solo una rilevante risorsa economica ma un motivo di orgoglio e vanto per l’intera comunità. Mediante l’alto campanile a pianta quadrata, “caposaldo urbano” di forte richiamo territoriale, e la nuova viabilità pertinenziale, che riconnetterà il sito alla rete viaria circostante, l’intervento assumerà un carattere di forte centralità, requisito indispensabile per un luogo di interesse collettivo.



Riconoscibilità dell'edificio sacro


Il progetto, in rapporto con la tradizione, sintetizza le necessità espresse dalla comunità ecclesiale, le potenzialità insediative del sito e l’esigenza di perseguire una chiara riconoscibilità dell’edificio sacro in osservanza ai recenti orientamenti CEI. Il risultato è una sobria monumentalità, dove ogni elemento concorre all’organica definizione dell’insieme. La chiesa e la cappella feriale tendono in netta contrapposizione semantica al medesimo fine (la riconoscibilità dello spazio per la celebrazione dei santi misteri) con mezzi diversi: la chiesa con l’austera mole e l’imponente facciata/portale mosaicata, la cappella feriale con l’etereo volume completamente realizzato in vetro armato traslucido. Il tutto per esprimere, con sintesi e semplicità, il radicamento al territorio della chiesa fatta “di persone”; il mosaico del portale ripropone l’antica arte dell’ager Stabianus, mentre la cappella feriale, tramite una sottile “mimesi” formale, stabilisce un dialogo diretto con le numerose serre agricole nei dintorni, suggellando il rapporto quotidiano tra la comunità ecclesiale e i sacramenti.



Profilo estetico, formale


Il linguaggio usato è volutamente esente da facili rimandi a canoni estetici passati e nel contempo respinge sperimentazioni linguistiche alla moda. Affida perciò i suoi esiti ad una sobria sintesi tra tradizione e attualità. I volumi principali agiscono in modo diverso sulla percezione individuale e collettiva. L’assenza di superflue decorazioni e di sterili rimandi simbolici esalta una dimensione estetica legata all’esperienza reale dello spazio prima ancora che della sua immagine. Il volume-chiesa, infatti, offre alla percezione una sintesi tra corpo esterno e spazialità interna, in un certo senso tra corpo e anima. All’astrazione della rigorosa stereometria esterna si oppone la sorpresa di una calibrata complessità interiore articolata in ragione dell’organizzazione dell’impianto liturgico. Lo spazio è “scolpito” dalla luce naturale, che, opportunamente dosata, enfatizza i momenti fondamentali della liturgia elevandosi al valore simbolico di “luce liturgica”.



Impianto liturgico


La giacitura est-ovest del sito ha suggerito l’impostazione dell’impianto liturgico e di conseguenza dell’intero progetto. L’intero primo livello è destinato alle funzioni sacre e, entro i limiti imposti dai parametri edilizi, moltiplica le possibilità di fruizione collettiva grazie all’ampio sagrato, che costituisce un’indispensabile pausa architettonica, di predisposizione spirituale alla liturgia e poi di incontro della comunità ecclesiale al di fuori della celebrazione. L’aula liturgica, fonde in unità due aspetti che si ritengono fondamentali: - esprimere la comunione dell’assemblea come soggetto celebrante e favorire la preghiera personale; - celebrare la Madre di Dio con il titolo del Carmelo anche attraverso elementi iconografici e strutturali che richiamano la fervente devozione popolare, così da rafforzarne il portato identitario.
Ciò si esprime in alcune soluzioni architettoniche: nella copertura, elemento fondamentale della composizione, che nella forma evoca il manto protettivo della Vergine e che, captando e dosando la diffusione della luce naturale, conduce lo spazio interno ad una dimensione non più terrena, relativa, bensì trascendente, divina e nella pavimentazione con la scelta del battuto di terreno stabilizzato e resinato che evoca al tempo stesso il legame della comunità con il lavoro della terra e con il culto della Madonna del Carmelo originario dell’omonimo monte idealizzato nell’intera area di sedime della chiesa.



Opere d'arte


Particolare cura è stata riservata alla progettazione degli elementi significativi ed ai luoghi destinati alla celebrazione dei sacramenti. Il linguaggio architettonico sobrio ed unitario di questi trova, nell’uso di un materiale pregiato, l’onice bianco, un fattore di rilevante qualificazione artistica. L’area presbiterale, pur realizzata nello stesso materiale dell’aula è sollevata da essa di 20 cm così da risultare distinta senza comportare un’eccessiva separazione tra il ministro celebrante e l’assemblea che è parte attiva del sacrificio eucaristico. Altare – Realizzato interamente in onice, è riconnesso, mediante la lastra pavimentale, alla retrostante custodia eucaristica, a sancire un unicum spaziale come sfondo del momento liturgico culminante nel sacrificio, segno di unità e carità.
Ambone - Luogo proprio della Parola, rialzato di 20 cm dalla quota del presbiterio, si rivolge all’assemblea seguendo l’asse orientato verso il baricentro dell’aula. L’elemento in onice nel suo “slancio” verso il popolo di Dio si fonde idealmente con la pavimentazione che identifica l’aula, simboleggiando il fondamento della professione di fede cristiana, la sintesi tra annuncio e accoglienza della parola di Dio. Custodia Eucaristica – Conclude l’area presbiteriale con un ambito autonomo da essa e dall’aula liturgica, consentendo di non proporre simultaneamente il segno della presenza sacramentale e della celebrazione eucaristica. Il luogo, in stretta relazione con la penitenzieria, induce all’adorazione e alla preghiera personale. Qui, la materia dominante è la luce naturale che ne eleva il contenuto simbolico al massimo grado. Il Tabernacolo, incastrato tra il setto in onice bianco che lo accoglie e la volta che rappresenta il cielo, esprime simbolicamente l’esperienza escatologica, frutto dell’azione salvifica di Cristo, che nella condizione terrena comincia a rivelare in anticipo i frutti della resurrezione. Sede del presidente – Ubicata al lato dell’altare, con una leggera rotazione che la rende partecipe dell’assemblea, è identificata dalla presenza dello schienale rivestito in onice. In esso si incastra il sedile a sbalzo in rovere (essenza utilizzata per le panche dell’assemblea) che può accogliere lateralmente anche gli altri ministri. Fonte Battesimale – Posizionato a sinistra dell’aula liturgica risultandone separato ma, al contempo, perfettamente integrato all’assemblea celebrante, consente anche il rito di immersione. Il bacile, modellato a forma di goccia, è anch’esso in onice. Al momento del sacramento, diviene il centro effettivo della celebrazione relazionandosi con due elementi che rievocano il battesimo di Gesù: la vasca d’acqua esterna (fiume Giordano), e la luce zenitale (discesa dello Spirito Santo). Penitenzieria – Posizionata sul lato destro dell’aula, si pone come cerniera spaziale tra questa, la sacrestia, e la custodia del Santissimo senza interferire con le altre funzioni. Consta di quattro postazioni in rovere, protette da un leggero diaframma che le isola dall’aula garantendo la necessaria riservatezza.



Il programma iconografico prevede due grandi raffigurazioni legate alla venerazione mariana col titolo del Carmelo: sul fronte del tempio è rappresentata la scena della Pentecoste, che vede la comunità primitiva (e non solo gli apostoli, At 1, 13-15) con la Vergine nell’atto dell’effusione dello Spirito; sulla parete di fondo, in posizione focale è rappresentata la scena della Vergine del Carmelo che dona lo scapolare a San Simone Stock. Il ruolo funzionale e subordinato di Maria alle persone divine del Padre, del Figlio o dello Spirito, è sempre evocato nelle immagini. L’acqua lustrale delle acquasantiere ha guidato la scelta di due opere: L’Assunzione della Vergine, nella quale Maria, assunta in cielo in anima e corpo, rimanda alla dignità del cristiano chiamato alla vita eterna in Dio proprio grazie al sacramento del Battesimo; il profeta Elia che avvista la Nuvola, che la tradizione carmelitana identifica in Maria che precede l’avvento del Salvatore, che pone fine alla siccità (1 Re 18). Sui lati della navata sono poste le scene della Via Crucis. Nel battistero è raffigurata la scena del battesimo di Gesù. La scelta stilistica rispecchia la volontà di trasmetterne il significato nel modo quanto più chiaro e diretto possibile mediante un linguaggio comprensibile e di facile fruibilità. Le figure utilizzate a scopo narrativo ed evocativo del messaggio divino si stagliano su fondi dorati. L’abolizione delle scene nei fondi a favore di superfici dorate vuole da un lato richiamare al divino e dall’altro focalizzare l’attenzione sui personaggi, intesi come veicolo principale di trasmissione del messaggio.



Aspetti funzionali


Gli spazi sacri e quelli accessori sono su due livelli distinti e, per massimizzare le aree a giardino, i parcheggi sono stati ubicati in interrato. Al livello terra vi sono l’aula polifunzionale, le aule per il servizio pastorale e la casa canonica tra loro integrate tramite tre chiostrine e una corte per garantire il necessario apporto di aria e luce. Al primo livello, cui si accede mediante un’ampia gradonata, sono individuati i volumi sacri della chiesa e della cappella feriale, collegati dalla sacrestia, cerniera spaziale tra l’aula liturgica, la cappella feriale e la casa canonica.


 

0 users love this project
Comments
    comment
    user
    Enlarge image

    Rapporto con l'ambiente urbano La progettazione del nuovo complesso parrocchiale di Santa Maria la Carità offre l’occasione per ridisegnare l’impianto urbano caratterizzato dalla presenza di numerose serre agricole, che rappresentano non solo una rilevante risorsa economica ma un motivo di orgoglio e vanto per l’intera comunità. Mediante l’alto campanile a pianta quadrata, “caposaldo urbano” di forte richiamo territoriale, e la nuova...

    Project details
    • Year 2014
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Churches / Monuments
    Archilovers On Instagram