PROGETTOSANI | Matteo Romanelli

Concorso internazionale di progettazione per la redazione del masterplan dell’Ex Caserma Sani di Bologna Bologna / Italy / 2017

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La caserma Sani è un luogo abbandonato e dimenticato. Storicamente il primo forte era un avamposto della cinta muraria che difendeva la città. Il tempo corre precipitoso e detta il ritmo della vita; fermarsi non è concepito, neanche per dare un'occhiata indietro. Oggi la caserma è uno spazio che è stato inglobato nel tessuto urbano di Bologna. L'utilizzo del suffisso ex prima del nome testimonia che non è neanche più una caserma. Un non luogo. Ma i non-luoghi non esistono, esiste piuttosto la volontà delle persone di voler dimenticare qualcosa che ha smesso di avere un ruolo. Il ricordo della caserma resta in alcuni edifici, isolati, apparentemente disposti in maniera casuale, nel tracciato dei vecchi binari e in un segno curvo a nord, il vecchio forte. Un quadro difficile da comprendere, dal quale si stagliano delle schegge. Schegge, frammenti irregolari, per lo più acuminati e taglienti, staccatesi da un qualcosa che era presente e ben riconoscibile, ma che ora non lo è più. La caserma Sani, un polmone verde all'interno di un tessuto urbano denso e misto, formato da una parte residenziale e una industriale-produttiva, viene riempita da queste schegge. La situazione si capovolge, non ci sono più degli edifici isolati, ma vengono ricompresi nel disegno urbano grazie alla presenza di altre schegge e del verde. Edifici che pur avendo una forma planimetrica irregolare, evidenziano e ricordano nel loro complesso l'assetto primordiale del forte. Il perimetro dell'area della caserma era ben definito. Un muro. Una frattura con il contesto urbano. Il muro è una testimonianza della storia di questo luogo, ma viene modificato e frammentato dalle schegge. Il nuovo perimetro si adatta alle esigenze dei nostri giorni: un parco urbano che circonda l'intera area, per fare da schermo agli insediamenti industriali circostanti. Questo perimetro permeabile formato da elementi verdi scende, accompagnando il fosso, fino a ricongiungersi con il parco Guido Rossa. L'intera area è car-free, i parcheggi per le auto sono tutti posizionati nel livello interrato. Due sono i percorsi ciclo pedonali principali che attraversano l'area longitudinalmente, a questi si affiancano altre vie interne che ricalcano i tracciati ferroviari presenti nella caserma. Le schegge riprendono i caratteri tipologici tipici di Bologna. I piani terra porticati, immersi nel parco, permetteranno anche di passeggiare nel verde, richiamando le gallerie ombreggiate del centro storico. Edifici irregolari con prospetti ben definiti dalla ritmicità delle aperture e dai colori simili a quelli del mattone, contribuiranno a far ricordare alle persone che ci vivranno, una scintilla di memoria della città rossa, e della caserma. Schegge che andranno a toccare le preesistenze, integrate nel presente grazie a funzioni diversificate al loro interno. Una caserma popolata dal continuo brulicare di persone. Il tempo corre precipitoso e detta il ritmo della vita; fermarsi non è concepito, neanche per dare un'occhiata indietro. Le dinamiche del passato, possono ripresentarsi nel futuro. Per questo gli edifici, le schegge, avranno una struttura portante in legno, potranno essere modificate, all'occorrenza anche smontate, con la garanzia di poter riutilizzare il materiale per usi diversi da quelli presenti. Anche l'elemento naturale, formato dal verde e dall'acqua, con il trascorrere delle stagioni, non sarà mai lo stesso. Il reticolo idrografico attualmente coperto, torna in superficie, per sensibilizzare le persone sul problema del riscaldamento globale e per creare soluzioni intelligenti per sfruttare l'acqua piovana. Un parco che con idonei controlli e meccanismi può essere allagato. Un parco in continua trasformazione, come le schegge che potranno essere modificate nel tempo. In questo quadro in continua evoluzione, solo gli edifici appartenenti all'assetto originario della caserma rimarranno immutati all'esterno, proprio come dei totem. Testimonianze di ciò che è stato.

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    La caserma Sani è un luogo abbandonato e dimenticato. Storicamente il primo forte era un avamposto della cinta muraria che difendeva la città. Il tempo corre precipitoso e detta il ritmo della vita; fermarsi non è concepito, neanche per dare un'occhiata indietro. Oggi la caserma è uno spazio che è stato inglobato nel tessuto urbano di Bologna. L'utilizzo del suffisso ex prima del nome testimonia che non è neanche più una caserma. Un non luogo. Ma...

    Project details
    • Year 2017
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Neighbourhoods/settlements/residential parcelling / Adaptive reuse of industrial sites / Apartments / Multi-family residence / Social Housing / Office Buildings / Business Centers / Corporate Headquarters / Offices/studios / Kindergartens / Shopping Malls / Bars/Cafés / Military barracks, police and fire stations / Urban Renewal / Monuments / Recovery/Restoration of Historic Buildings / Recovery of industrial buildings / Art studios/workshops
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