TaBULA RASA - il mobile significante- | sandro taurisani

tabula rasa
RELAZIONE

L’oggetto significante

Il contenuto di un oggetto può essere manifesto solo attraverso una forma significante, che rimandi all’essenza primordiale dell’oggetto stesso, quindi, al suo significato.
L’idea generatrice del progetto scaturisce dall’analisi e sintesi formale della mensionata proposizione.
Gli oggetti di uso contemporaneo destinati alla funzione del riposo (sedia, divano, letto, ecc.), privati di ogni superfetazione funzionale ed estetica, trovano la loro essenza primordiale nella “superficie orizzontale”, condizione necessaria e sufficiente per poter soddisfare l’esigenza del riposo.
Ciò è ancor più vero se si pensa all’uomo nell’ambiente naturale ma privo degli oggetti comuni destinati al riposo. In tali condizioni egli dovrà riposare (seduto o sdraiato) a contatto con la superficie del terreno.
Il valore aggiunto che si è inteso conferire all’oggetto progettato riguarda, quindi, l’enfatizzazione concettuale e fisica della superficie orizzontale, come presenza minima per l’atto necessario del riposo.
Nasce così “tabula rasa”, un oggetto significante dedicato al riposo e metaforicamente al recupero delle condizioni di benessere fisico e psichico dell’individuo, nell’ambiente domestico.
Un luogo su cui giacere per fare “tabula rasa” della fatica e dello stress accumulato durante una giornata di lavoro.
Di forma regolare, esso si configura come una superficie piana (180X180cm.), leggermente rialzata rispetto al piano del pavimento, quasi fosse un naturale prolungamento dello stesso. Una superficie semplice e rassicurante, trasformabile per assolvere funzionalmente alle diverse ritualità del riposo: un luogo di contatto e coesione per il nucleo familiare.


Il luogo del riposo

Gli ambienti domestici contemporanei dedicati al riposo sono tali per il semplice motivo che contengono al loro interno oggetti utilizzabili per tale funzione. In pratica essi non sono in genere progettati, per essere luoghi destinati al riposo, ma diventano tali solo quando al loro interno si inserisce un oggetto destinato a questo fine.
Partendo da questa considerazione, si è pensato ad un luogo progettato ad hoc e che avesse come unico fine quello di soddisfare l’esigenza contemporanea del riposo individuale e familiare. Non uno spazio domestico convenzionale ( camera da letto, soggiorno, sala, ecc), ma un luogo dove ogni elemento è predisposto per favorire le diverse ritualità del riposo.
In un tale ambiente, l’arredo assume un ruolo marginale, mentre hanno carattere prevalente tutti quegli elementi che svolgono un’azione mirata di stimolo sensoriale e di predisposizione al riposo. Quindi diventano di primaria importanza: la luce e il colore, il silenzio e il suono, la materia e le immagini. Un luogo comprensibile ma non scontato, rassicurante ma non blindato.
Il luogo del riposo, infatti, dovrà assopire la nostra normale percezione dello spazio e del tempo.
In tal modo la ragione dovrà lasciare spazio alla dolce immaginazione, e il benessere da essa prodotto sarà preludio per un momento di autentico riposo.
Tutto questo dovrà essere l’involucro che accoglierà il nostro “oggetto significante”, il nostro “luogo del riposo”.