PIAZZA MILANO (con G. Agus) | MARIO MURRU _ RAFFAELE PISANO

Un piccolo spazio pubblico, l’unico di un quartiere periferico, delimitato a monte da dignitose palazzine INACASA e rivolto al paese e al paesaggio. Un ambito di forma allungata e piuttosto irregolare, condizioni generali di degrado. Il primo passo è l’individuazione dei limiti della piazza. L’articolazione esistente viene ricomposta in un nuovo disegno unitario, con una piazza di forma triangolare, geometricamente chiara e riconoscibile, intorno alla quale si sviluppa la viabilità di quartiere. Un piano perfettamente orizzontale che instaura con i piani inclinati delle strade che la circondano una relazione dinamica. Rigorosamente delimitata da muri e da un filare di alberi, la piazza si raccorda con le strade al contorno tramite piccole scalinate collocate ai tre vertici.

Il lato sud è definito da un lungo muro basso, che funge da seduta e corre parallelo ad una aiuola, che rafforza il distacco dalla strada, senza precludere la vista panoramica verso il Tempio dei salesiani e verso la vicina chiesa di Cristo Re. Il lato est è definito da un muro alto tre metri, parzialmente rivestito in lastre di granito, una quinta scenografica che grazie ad una piccola apertura realizzata su un lato allude ad un’architettura incompiuta o a una preesistenza. Sul lato nord corre un filare di alberi di piante a foglie caduche, a garantire un prezioso ombreggio nella stagione calda e un piacevole soleggiamento in quella fredda, delimitando il corsello a servizio degli edifici residenziali.

Dal punto di vista materiale la scelta è ricaduta sulla combinazione di cemento armato (finito con spruzzo di cemento a grana fine) e rivestimenti in granito: cubetti per il pavimento, lastre per i muri. L’immagine che ne risulta è quella di un affioramento lapideo, memoria della natura geologica di questi luoghi, sopravvissuto all’edificazione e plasmato per soddisfare le più elementari esigenze della vita urbana.