Margot and Bill Winspear Opera House | Foster + Partners

Dallas / United States / 2009

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La nuova Margot and Bill Winspear Opera House di Dallas, progettata dallo stuio Foster + Partners, ridefinisce i canoni del teatro del XXI secolo, abbattendo le barriere per rendere la struttura più accessibile a un pubblico più ampio. In risposta al clima di Dallas, una sorta di brise soleil orizzontale si estende intorno all’edificio proteggendo dal sole la lobby, completamente vetrata, alta circa 18 metri. Ciò stabilisce un rapporto diretto tra interno ed esterno, creando una maggiore accessibilità e, quindi, “democraticità” dell’edificio. Sotto il brise soleil, che costituisce parte integrante della strategia ambientale adottata, vi è una piazza pedonale in ombra che costituisce un nuovo grande spazio pubblico per Dallas, come definito dal masterplan progettato da Foster + Partners e OMA per l’AT & T Performing Arts Center.

Norman Foster ha affermato che "Questo progetto è nato per offrire un’autentica esperienza democratica dell’Opera del XXI secolo. Abbiamo voluto creare un senso d’immediatezza - dal momento in cui si accede alla piazza esterna fino all'apertura del sipario e abbiamo voluto che l'auditorium di esprimesse anche nella parte esterna: il tamburo in vetro rosso è un simbolo della performance, il cuore ardente di tutta la AT & T Performing Arts Center”. Internamente difatti, dietro lo schermo in vetro, vi sono una serie di spazi di accoglienza per il pubblico, che avvolgono il ‘tamburo’ di vetro rosso dell’auditorium.

Il passaggio dalla Grand Plaza, attraverso la lobby, alla sala dell’auditorium, è stato progettato per aumentare l’effetto sugli spettatori. La grande scala, che corre da un lato all'altro intorno al tamburo, collega tutti gli spazi della hall, fornendo la possibilità al pubblico di fare una pausa, parlare e osservare. Dei tagli profondi nella struttura del ‘tamburo’ consentono al pubblico di muoversi orizzontalmente intorno a ciascuno dei quattro livelli di balconate.

L'auditorium, per 2.200 posti, è stato progettato per essere il più “intimo” possibile. Una pianta a ferro di cavallo, combinata con la sovrapposizione verticale dei sei livelli di gallerie, assicura che il pubblico sia il più vicino possibile al palco, potenziando così l'impatto delle performance. La distanza tra il palco e la balconata è ridotta e il senso d’intimità è ulteriormente rafforzato dall’enfatizzazione dei fronti delle balconate con finitura in oro bianco che si staglia contro i ricchi interni rosso scuro.

L'acustica accuratamente progettata è anche rafforzata dalla compattezza della sala. I dettagli e le finiture migliorano la risonanza della voce umana, rendendo il suono dell'orchestra ricco e chiaro.

Un lampadario con 320 tubi acrilici di luce a cascata, commissionato all’artista argentino Guillermo Kuitca per creare una sorta di tenda “ipnotica” verso il palcoscenico, si avvicina al soffitto dell’auditorium all'inizio di ogni rappresentazione.

Pannelli verticali scorrevoli in vetro si muovono lungo tutta la facciata est, consentendo all'edificio, con i suoi bar e ristoranti, di essere completamente aperto e rafforzando ulteriormente il senso di continuità nella transizione tra interno ed esterno.

Dietro il bar, infine, vi è la Nancy Hammon Hall, progettata per performance di minore entità, prove, incontri ed eventi minori.
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