Noh Samba | Anonima Opifici

NOH SAMBA

Un ristorante dove la parola fusion e quindi fusione puo’ essere considera la chiave stilistica per leggere le scelte di interior design.
NOH una forma di teatro tradizionale giapponese nato nel XIV secolo, minimalista, essenziale nelle scenografie ma colorato nell’uso delle maschere e dei costumi.
SAMBA uno stile musicale eccentrico nato dall’unione di diverse etnie: africana, yoruba, nagò e brasiliana. Colori acidi associati a colori estremamente caldi, forme tonde alternate a geometrie nette e discromie.
Un viaggio dal Giappone al Sudamerica che ci ha permesso di percorrere le strade del design iconico francese, mediterraneo, asiatico e sudamericano del secolo scorso.
Un patchwork sensoriale che ci conduce in un solo frame alle metropolitane parigine con le forme sinuose art nouveau , ai salotti déco e le rigide geometrie, alle Kermesse teatrali giapponesi, alle danze ipnotiche dei carnevali di rio, alle foreste sudamericane e alle pareti del Santuario Meiji . Si susseguono colori caldi e freddi : ciano, dorato, bianco e nero, rosso, giallo e blu; materiali dagli accostamenti stridenti: metallo, legno, stoffe morbide, gabbie, specchi, piante, graniglia di cemento fatta a mano. Il contenitore che fa da cornice a NOH SAMBA è costruzione tipicamente pugliese accostata ad uno dei teatri più belli del mondo: il Petruzzelli.
Giustapposizioni ardue ed impavide per un design fusion e in mutevole cambiamento.

NOH SHORT VERSION

Un ristorante dove la parola fusion e quindi fusione puo’ essere considera la chiave stilistica per leggere le scelte di interior design.
NOH una forma di teatro tradizionale giapponese nato nel XIV secolo, minimalista, essenziale.
SAMBA uno stile musicale eccentrico nato dall’unione di diverse etnie:
Un viaggio dal Giappone al Sudamerica che ci ha permesso di percorrere le strade del design iconico francese, mediterraneo, asiatico e sudamericano del secolo scorso.
Un patchwork sensoriale che ci conduce nelle metropolitane parigine art nouveau , nei salotti déco, alle Kermesse teatrali giapponesi, alle danze ipnotiche dei carnevali di rio, alle foreste sudamericane e alle pareti del Santuario Meiji . Si susseguono colori e materiali stridenti: ciano, dorato, bianco e nero, rosso, giallo e blu, metallo, legno, stoffe morbide, gabbie, specchi, piante, graniglia di cemento fatta a mano. La cornice è una costruzione tipicamente pugliese accostata ad uno dei teatri più belli del mondo: il Petruzzelli.
Giustapposizioni ardue ed impavide per un design fusion e in mutevole cambiamento.