Progetto di recupero di complesso rurale | PAOLO SCHICCHI

Genga / Italy / 2018

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Nell’entroterra marchigiano a cavallo tra i territori di Genga e Fabriano, in posizione straordinariamente panoramica e di elevata valenza paesaggistica, si ergeva una sorta di “presidio rurale”, denominato “il Palazzo”. Il complesso era costituito da una serie di corpi di fabbrica frutto della stratificazione di interventi funzionali necessari a gestire il fondo agricolo circostante con commistione di tecniche costruttive che spaziavano dai conci in pietra calcarea al laterizio, dalle orditure in legno a quelle in ferro. La vicenda storica del complesso si è sviluppata parallelamente alla prosperità e successivo abbandono dei territori agricoli circostanti, con il decadimento e conseguente collasso totale del manufatto che, al momento dell’intervento, si presentava allo stato di rudere.


Il progetto si è proposto, tra considerevoli difficoltà tecniche, di recuperare quanto rimaneva dell’organismo originario, ormai limitato a porzioni di murature perimetrali in pietra, riconoscendo loro un valore documentale tuttora significativo, capace di caratterizzare e valorizzare il nuovo edificio progettato che, occupando l’area di sedime preesistente, è semplicemente il risultato della ricomposizione delle volumetrie originarie.


La metodologia di progetto proposta è quella di un minuzioso recupero delle murature in pietra esistenti, mentre i corpi di fabbrica ricostruiti non hanno alcuna intenzione mimetica, ovvero non si è inteso reinventare e riproporre una tipologia edilizia rurale che negli anni è stata ampiamente rimaneggiata e comunque perduta.


Pertanto il successivo intervento di ricostruzione delle parti crollate ha cercato di non intaccare questo senso di compiutezza e tutto quello che sé stato ricostruito intorno ad esso è stato esplicitato rendendo ben evidente il distacco tra l’elemento architettonico originale sottoposto a restauro e il costruito ex-novo.


In questo senso, ad esempio, le chiusure verticali di nuova costruzione utilizzano finiture diverse dalla pietra faccia vista e le luci di porte e finestre hanno forme e dimensioni che, ove documentato, ripropongono le dimensioni esistenti con piattabande in laterizio, mentre per le parti completamente distrutte, rimandano ad un criterio compositivo attuale.


Nel caso di nuove aperture o modifiche di luci sulle murature esistenti, le stesse vengono evidenziate per la forma e per l’uso dei materiali impiegati: in particolare sono bordate perimetralmente da una sottile cornice in lamiera inserita nella muratura in pietra in modo da marcare significativamente il distacco tra il vecchio paramento restaurato e il nuovo intervento dettato dalle esigenze funzionali odierne.


Strutturalmente l’intervento si caratterizza per l’impiego prevalente di manufatti in acciaio che da una parte diventano la struttura di ancoraggio delle antiche murature in pietra consolidate, dall’altro costituiscono l’ossatura vera e propria dell’edificio ricostruito, capaci di sostenere luci ed altezze importanti anche attraverso pilastri composti da un assemblaggio di profili metallici progettati ad hoc e realizzati su disegno, il tutto anche per conferire un elevato grado di flessibilità nell’utilizzo degli spazi interni.


Per i solai interpiano e per le tamponature esterne sono stati usate prevalentemente tecnologie basate su sistemi a secco estremamente performanti dal punto di vista energetico e particolarmente adatti ed integrabili con la maglia strutturale in acciaio degli orizzontamenti e delle strutture verticali.


Per quanto riguarda l’interno dell’unità abitativa principale, le scelte progettuali hanno rispettato il rigore applicato per l’esterno mantenendo a vista e chiaramente leggibile tutta la maglia strutturale in acciaio. Le pavimentazioni e i rivestimenti sono in resina, le pareti sono realizzate in pannelli di gesso fibra rifiniti a calce, mentre i soffitti sono realizzati con un impalcato in legno a vista trattato a cera.

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    Nell’entroterra marchigiano a cavallo tra i territori di Genga e Fabriano, in posizione straordinariamente panoramica e di elevata valenza paesaggistica, si ergeva una sorta di “presidio rurale”, denominato “il Palazzo”. Il complesso era costituito da una serie di corpi di fabbrica frutto della stratificazione di interventi funzionali necessari a gestire il fondo agricolo circostante con commistione di tecniche costruttive che spaziavano dai conci in pietra...

    Project details
    • Year 2018
    • Work started in 2015
    • Work finished in 2018
    • Main structure Steel
    • Client privato
    • Contractor Cerbedil srl
    • Status Completed works
    • Type Country houses/cottages / Interior Design / Custom Furniture / Building Recovery and Renewal
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