MEMORIA (e)’ PROIEZIONE | Gaetano Ginex

Maida / Italy

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Il progetto mette in evidenza l'impossibilità, oggi, di pensare Architettura ancora costituita da enti materiali integri, puri e riconoscibili.


L'architettura e il suo paesaggio diventano delle masse in metamorfosi, sostanze e materie sottoposte a trasformazioni, attraverso dei processi di morphing realizzati mescolando la loro immagine reale con elementi di_natura e di non natura. L'obiettivo è di "de_territorializzare questi nuovi strumenti e legarli a dei modi di fare, a delle situazioni, in breve di 'corporalizzarli'", per immaginare nuovi paesaggi e nuove visioni del territorio.


Il luogo diventa il corpo su cui intervenire; la sua immagine, da pura rappresentazione del reale, diventa l'interfaccia di esso e, contemporaneamente, il mezzo della sua trasformazione.


Il progetto si sviluppa in un continuo intreccio tra reale e astratto, attraverso processi di de-contestualizzazione.


Commistione di geografie sovrapposte che caratterizzano l’identità di un “nuovo luogo”.


La piazza diventa strumento di comunicazione e di informazione, non trascurando quello che essa da sempre rappresenta, ovvero uno spazio di riunione, curiosità, svago.


Ci siamo posti l’obiettivo di “leggere” e di “dischiudere” i segreti della sua sostanza, cercando di trovare il modo di liberare le energie nascoste di questo luogo (la battaglia di Maida) al fine di ristabilire un equilibrio tra presente e passato.


Abbiamo cercato di “pensare” un intervento che riprendesse la memoria di un evento, come richiesto dal bando, per una lettura “tentativa” della piazza attraverso una forma essa stessa rappresentativa.


L’ipotesi più immediata è stata quella di trasferire, attraverso un oggetto architettonico immagini evocative ed in parte metaforiche, in sostanza di trasferire una memoria, la memoria del luogo.


Un luogo che fosse generato all’interno di una atmosfera di “gioco” e di “informazione”, priva di eccessi e clamori o di forme aliene al contesto.


Dentro questo oggetto abbiamo collocato un “gioco”, un sistema dotato di un meccanismo mobile, una metafora in sostanza che consente di ancorare il passato al presente, e viceversa.


uno stato spaziale d’eccezione.


SOLUZIONE PROPOSTA


- realizzazione di un luogo di sosta definito da un oggetto metallico, ancorato al suolo attraverso un sistema di unghie, anch’esse metalliche; uno spazio di “informazioni” ricco di singolari suggestioni.


- le membrane metalliche creano così pareti che mutano in relazione alle immagini proiettate su di esse, provenienti da telecamere e gestite da un meccanismo attivato dal visitatore attraverso un sensore che si attiva con la pressione esercitata dal visitatore stesso al momento del suo ingresso. La pressione si trasforma in energia utile per attivare il meccanismo e l’illuminazione all’interno dell’installazione.


- il sistema di illuminazione è pensato in fibre ottiche distribuite all’interno della struttura metallica di supporto alla membrana.


REALIZZABILITÀ DEL PROGETTO


In relazione alle soluzioni proposte, si prevede in sintesi di realizzare tre elementi fondamentali: le unghie, gli anelli, le membrane.


Le unghie sono in acciaio e costituiscono gli elementi portanti dell’installazione architettonica.


Gli anelli, anch’essi in acciaio, si ancorano alle unghie attraverso un meccanismo che consente loro anche di ruotare e basculare secondo il proprio asse.


La membrana è costituita da pannelli di alluminio prefabbricati esistenti in commercio, ancorati alla struttura metallica in acciaio.


Completano l’installazione un sistema costituito da sensori, proiettori, illuminazione.

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    Project details
    • Status Completed works
    • Type Public Squares / Pavilions
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