Settimo Milanese | Umberto Andolfato

Concorso Milan / Italy / 2002

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Il PARCO

Un paesaggio, deve racchiudere un’idea, altrimenti si riduce a pura realizzazione tecnica, e l’idea non deve essere necessariamente eroica. La presenza dell’idea si può considerare il primo criterio di progettazione. Se il paesaggio può essere definito come rapporto di oggetti nello spazio, anche il giardino e il parco, in quanto porzioni definite di paesaggio, possono essere esaminati sotto questo punto di vista. Secondo Geoffrey Jellicoe, maestro inglese dell’architettura del paesaggio, quattro sono gli elementi fondamentali del paesaggio: gli elementi naturali; il concetto di composizione; i valori relativi degli oggetti tra loro; le influenze sia storiche che contemporanee.

La riqualificazione del paesaggio relativo all’area di concorso parte quindi da una valutazione ambientale del sito, riappropriandosi di quelle caratteristiche che col tempo questo luogo ha perso.
L’area è situata all’interno del Parco Sud, in una zona ove però l’urbanizzazione soprattutto industriale, ha negli anni passati fatto scempio del nostro hinterland, ecco perché uno dei primi passi nell’approccio progettuale è stato quello di far riemergere nel parco quella trama che ormai giaceva sotto le “macerie” di un urbanizzato impazzito.
Il progetto è in realtà composto di due parti, una relativa al sito in cui vi è l’intervento edificatorio vero e proprio, l’altra, il parco, è tutto l’intorno segnato dai confini del concorso.
Il concetto di idea a cui si faceva cenno nell’introduzione, è servita per trovare un comune denominatore all’intervento, lo scopo è stato quello di dare al nucleo abitato che si andava progettando un’area a verde dove veniva raccontata una storia, essa è relativa alla tradizione della campagna lombarda, ai suoi filari, alle sue roggie e fontanili, ai campi arati e lo scampannellio delle biciclette che corrono sul selciato.
Attraverso questo racconto si sono quindi progettate e riqualificate delle zone all’interno del parco ove ritroviamo quegli elementi descritti prima.
Abbiamo creato un percorso ciclo pedonale che collega tutti i punti più importanti del sito, abbiamo ripreso il disegno del vecchio impianto agrario, recuperato zone che saranno destinate a piccoli orti urbani visitabili, si sono eliminate tutte le superfettazioni presenti nella parte a sud dell’area.
Nella fascia a Est, lambita dalla tangenziale, sono state erette delle collinette affinché si ponesse una barriera alla bruttura infrastrutturale che inquina con la sua presenza tutta l’area. Queste collinette, alberate sulla sommità e sui declivi, sono pensate non solo per lo scopo sopra descritto ma per creare un punto di osservazione privilegiato verso l’interno dell’area oggetto dell’intervento.
Ogni tassello del progetto, come affermava Jellicoe è parte di una composizione che mette in relazione le varie parti del progetto, infatti, ogni luogo ha una sua funzione che si lega a delle identità del sito che si sono volute far emergere attraverso il nostro intervento.
Oltre alle zone descritte precedentemente, troviamo nel progetto una ampia zona destinata alle attività ludico sportive, a Nord Ovest, che si attestano alla zona del lago artificiale, ex-cava, inoltre sul limitare della zona residenziale di progetto, quasi nel cuore di tutto il parco, abbiamo pensato di collocare uno spazio che può essere usufruito in tanti modi, quasi come un’agorà greca: come teatro; area di incontri, spazio per eventi. Questo affinché il verde pubblico venga a essere usufruito proprio come tale, e tutte le funzioni che implicano questo termine siano espletate.
Il progetto, come è stato sottolineato in precedenza, è composto da due parti: il parco, ampiamente descritto e la zona residenziale. Quest’ultima è composta da una serie di edifici a torre che sono posizionati all’interno di aree a verde in cui si è posto l’attenzione, per quanto concerne il paesaggio, alla creazione di grandi vie alberate. Queste hanno la plurima funzione di proteggere, mascherare e creare delle ampie zone d’ombra. All’interno di questa area abbiamo creato un “filo” d’acqua che si collega idealmente e non solo al lago artificiale, portando l’utenza verso una zona, al limitare del bacino, dove ampie tensostrutture accoglieranno eventi o spettacoli.

Le alberature e le essenze vegetali che saranno utilizzate, rispecchieranno le tipologie caratteristiche della zona del Parco Agricolo Sud Milano, tenendo presente anche dell’aspetto faunistico.
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    Il PARCOUn paesaggio, deve racchiudere un’idea, altrimenti si riduce a pura realizzazione tecnica, e l’idea non deve essere necessariamente eroica. La presenza dell’idea si può considerare il primo criterio di progettazione. Se il paesaggio può essere definito come rapporto di oggetti nello spazio, anche il giardino e il parco, in quanto porzioni definite di paesaggio, possono essere esaminati sotto questo punto di vista. Secondo Geoffrey Jellicoe, maestro inglese dell’architettura del...

    Project details
    • Year 2002
    • Client Comune di Settimo Milanese
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens
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