Il progetto tra rurale ed urbano | piergavino cherchi

Lo soazio di margine Banari / Italy / 2011

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La proposta di rilettura dello spazio di margine tra costruito e campagna, segue le linee delle teoria di Vidal M . relative al giardino territoriale. Il Vidal identifica i nuovi paesaggi come “giardini territoriali” per le loro estese dimensioni, il processo progettuale si identifica con nuovi valori ricchi di temi poetici, estetici, letterari in grado di modificare la realtà e trasformare il paesaggio in una natura antropologica. Il tema del giardino territoriale è stato diviso in tre tipologie; giardino territoriale tecnologico, agricolo e culturale. Il campo d’intervento della proposta presentata, riguarda il paesaggio agricolo. Per decenni l’economia del paese si è basata sullo sfruttamento intensivo del terreno, sia in termini di pastorizia, ma soprattutto di coltivazioni, tali attività hanno influito sull’aspetto paesaggistico del territorio senza però alterarlo. Durante la compilazione degli elaborati (relativi alla cellula elementare) per gli enti della tutela, lo studio degli isolati storici ha evidenziato come il centro matrice sia contiguo alla campagna. I vicoli del paese inquadravano scansioni di paesaggio sia agricolo, sia più propriamente legato alle varie fasi di alterazione della macchia mediterranea. Il progetto cerca con alcune soluzioni di salvaguardare l’aspetto citato, eliminando le superfetazioni, come fontane e muri estranei al valore storico del luogo. La teoria sul giardino territoriale prevede la valorizzazione del paesaggio con i colori della natura, allontanati in altri contesti da una agricoltura intensiva e invasiva è cosi che le campagne di molte regioni d’Europa specialmente quelle dominate dalla cerealicoltura sono immerse in monotone distese di verde del tutto simili. Al contrario il nostro studio propone di costruire fondali naturali per stabilire un nuovo equilibrio negli spazi di margine, dove l’aspetto naturale sia presente, soprattutto col variare delle stagioni. In primavera si esprimono al meglio i valori cromatici del cisto, dell’asfodelo, delle ginestre, dell’euforbia, l’erica arborea e della lavanda, per quanto riguarda le essenze arboree ricordiamo il mandorlo, il sorbo, il ciliegio e il pero in particolare la varietà selvatica. Una proposta di impressionismo territoriale in ricordo dei pittori che più di cento anni fa hanno carpito i colori delle campagne francesi ed olandesi per reinterpretarli nelle composizioni dei noti quadri. Il progetto del paesaggio non riguarda solo la stagione primaverile, sarebbe troppo facile puntare solo sull’esplosione dei suoi colori, sono state studiate le essenze arbustive ed arboree adatte al biotipo, che germogliano e fruttificano durante la stagione invernale e autunnale, per costruire uno scenario naturale in continua variazione. Funzionali alla nostra ricerca risultano il corbezzolo, il melograno e i viburni. L’idea si materializza soprattutto nella seconda tavola presentata, dove accanto all’immagine della situazione attuale, è stata riportata l’idea progettuale, scansioni di paesaggio, formate sia da elementi appartenenti al paesaggio costruito, sia elementi appartenenti al paesaggio naturale, immagini mutevoli al variare non solo delle stagioni come precedentemente riportato, ma anche delle ore della giornata, dove la scenografia della notte può diventare una quinta importante per eventi culturali.
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    Project details
    • Year 2011
    • Work started in 2010
    • Work finished in 2011
    • Main structure Wood
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens
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