NUUOVE STRATEGIE DI INTERVENTO NELLA PIANIFICAZIONE DELLE AREE PORTUALI | Antonio Bolino
PROGETTO COORDINATO DAL CNR Italy / 1999
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COORDINATORE NAZIONALE: Prof. Rosario Pavia
Unità di ricerca: Facoltà di Architettura di Chieti, Genova, Napoli, Reggio Calabria, Roma, Venezia
GRUPPO DI LAVORO:
UNITA’ DI RICERCA DI CHIETI: Prof. Rosario Pavia, Matteo Di Venosa, Paola Leone, Gilberto Riva, Antonio Bolino
con la collaborazione del Centro Città d’Acqua Venezia
4° Rassegna Urbanistica Nazionale
Il porto, locus conclusus, ha lasciato il posto ad un nuovo concetto di porto-territorio: terminale costruito e punto di interscambio di reti territoriali differenti che, a livelli diversi relazionano le sue parti alla città e al territorio. Il porto è sempre più un nodo complesso (articolato al suo interno in
settori funzionali) correlato ad altri nodi territoriali ( la città stessa, lo scalo ferroviario, gli svincoli autostradali, l’interporto, l’aereoporto, etc...). Per tale ragione assumono particolare rilevanza i suoi spazi e le sue reti d’ interconnessione.
Su tali spazi e su tali reti va concentrata l’ analisi e l’attività di pianificazione. Il porto è oggi divenuto un sistema articolato e polivalente che assume configurazioni e assetti spesso discontinui sotto il profilo spaziale. Il nuovo scalo portuale, come nodo complesso, è una macchina profondamente tecnicizzata, la sua realtà ecomica richiede efficienza, le sue aree esigono da un lato
autonomia (il porto come nodo specialistico) dall’ altro organiche interconnessioni con la città e il territorio (il porto come grande attrezzatura urbana).
Secondo tale prospettiva non occorre puntare su una totalizzante e impossibile integrazione tra città e porto, ma realizzare una efficace correlazione dei due sistemi su specifici innesti, direttrici e luoghi di scambio e di interconnessione.
Alcune categorie analitiche possono esplicitare la nuova identità del porto e, nel contempo, aiutarci ad identificare quelle relazioni che legano il moderno complesso portuale al suo contesto: gli innesti urbani, gli spazi della sovrapposizione città/porto, gli spazi della interconnessione infrastrutturale.
Innesti urbani sono aree d’ interazione tra il porto e la città consolidata che, per caratteristiche e dimensione dell’ intervento, per programmi funzionali e temi urbanistici, rappresentano piccole e mirate ricuciture tra i tessuti storicizzati della città e quei settori portuali che conservano ancora una forte connotazione urbana. Dal punto di vista spaziale, gli innesti urbani tendono a configurarsi come intersezioni ridotte, stanze trasversali all’ arco portuale storico che conducono alcuni e significativi elementi della struttura urbana ad avanzare, ad affacciarsi ed eventualmente a conquistare lo spazio del porto.
Spazi della sovrapposizione sono quei luoghi molto spesso inclusi nello spazio recintato del porto, o collocati nella incerta zona di frontiera porto-città, che si rendono contemporaneamente disponibili ad una doppia funzionalità: di servizio alle attività portuali, ma anche, di concentrazione di funzioni prettamente urbane. I sistemi urbano e portuale proprio in tali ambiti possono interconnettersi, onvivere, interagire. Per questa ragione questi spazi sono destinati a formare il nodo della continuità porto-città e a divenire i tramiti fisici, funzionali ma soprattutto simbolici di un rapporto definitivamente riconquistato.
Connessioni infrastrutturali sono i sistemi della mobilità che, ancorati ai grandi assi di collegamento territoriale, penetrano nello spazio del porto e garantiscono le interconnessioni con gli altri nodi infrastrutturali. L’ interesse per questi tramiti non riguarda esclusivamente la loro natura tecnica e trasportistica, quanto piuttosto il loro impatto urbanistico sugli spazi che attraversano. Agli spazi della connessione si associano una pluralità di elementi interagenti: attività produttive, aree di stoccaggio, scali merci, terminal intermodali, portuali e periportuali, che configurano una struttura territoriale, trasversale alle tradizionali forme lineari di sviluppo costiero.
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COORDINATORE NAZIONALE: Prof. Rosario Pavia Unità di ricerca: Facoltà di Architettura di Chieti, Genova, Napoli, Reggio Calabria, Roma, Venezia GRUPPO DI LAVORO: UNITA’ DI RICERCA DI CHIETI: Prof. Rosario Pavia, Matteo Di Venosa, Paola Leone, Gilberto Riva, Antonio Bolino con la collaborazione del Centro Città d’Acqua Venezia 4° Rassegna Urbanistica Nazionale Il porto, locus conclusus, ha lasciato il posto ad un nuovo concetto di porto-territorio: terminale costruito e punto di interscambio...
- Year 1999
- Status Research/Thesis
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