Concorso_Resort_Marco_Polo | Simone Guercio

Concorso di idee per la realizzazione di un centro benessere Vittorio Veneto / Italy / 2008

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Progettisti:

Ing. Simone Guercio
Ing. Emanuele Forzese


IL BENESSERE GLOBALE VA IN SCENA AL RESORT “MARCO POLO”

La società contemporanea ha portato l’uomo ad alterare l’uso dei cinque sensi: investito da stress e malessere quotidiani e rinchiuso in ambienti artificiali per la maggior parte del tempo, l’uomo ha inconsapevolmente irrigidito la sua naturale sensibilità, modificando profondamente il suo rapporto con l’ambiente circostante.
Nemmeno le città, caratterizzate da traffico, rumori e caos, sono spesso capaci di fornire spazi e tempi per la cura del corpo e dello spirito, sebbene l’esigenza di percepire un equilibrio tra corpo e anima rappresenta un momento fondamentale della esistenza umana.

In questo contesto, i centri benessere costituiscono una formidabile occasione per evadere dalla frenetica quotidianità e ritrovare un equilibrio psico-fisico. In realtà, si tratta di una tipologia storicamente impiegata per la cura del corpo e della mente: Ippocrate, ritenuto comunemente il fondatore della medicina, nei suoi trattati decanta le virtù delle sorgenti calde come efficaci fonti d’energia e di benessere. In epoca romana, i grandi complessi termali rappresentano non soltanto un luogo di cura, ma soprattutto un luogo di scambi sociali, culturali e commerciali: al loro interno, infatti, ospitano numerose funzioni (quali biblioteche, stadi, palestre, sale per riunioni, botteghe, portici e giardini) non strettamente legate ai trattamenti terapeutici.

Oggi chi si avvicina a questi centri desidera vivere esperienze interattive e cerca spazi ipersensoriali, capaci di stupire e coinvolgere, nei quali abbandonarsi totalmente per ritrovare l’armonia del corpo e dello spirito. Per tale motivo, Simone Micheli, curatore del libro “Centri Benessere” edito dalla Federico Motta Editore, parafrasando l’affermazione «Una città non è completa se non ha il suo bagno turco» riportata nelle “Mille e una notte”, sostiene che una metropoli contemporanea si completa soltanto attraverso un “teatro del benessere globale”, pensato come luogo di ibridazioni culturali, segniche e concettuali.

Questa affermazione ci ha suggerito l’idea di un centro benessere che costituisca la scena delle azioni sia terapeutiche che sociali. Infatti, riprendendo la complessità funzionale dei bagni di epoca romana, il resort “Marco Polo”, attualmente dotato di attrezzature sportive (campo da golf e campi da calcetto), di un parco, di un centro commerciale e di un residence hotel, mediante l’aggiunta di un centro benessere può ambire a divenire un polo d’attrazione turistica, sportiva e culturale, in cui lo sport ed il divertimento sono coniugati al benessere.
Poiché le attrezzature esistenti si rivolgono prevalentemente al corpo, attraverso il centro benessere intendiamo prestare maggiore attenzione alla mente, basandoci sul principio che l’uomo non è soltanto una “macchina” soggetta a periodica manutenzione, ma un’entità complessa che va curata in ogni sua parte. Per questo motivo il programma funzionale è rivolto alla cura globale del corpo, in accordo alla nuova tendenza secondo cui il benessere non è soltanto attenzione all’aspetto fisico, ma implica l’adozione di una serie di strategie mirate a favorire l’armonia fisica e mentale.

La strategia progettuale è scaturita da una attenta analisi del contesto ambientale: il sito in cui sorge il resort “Marco Polo” presenta una interessante configurazione geografica di spazio visivamente delimitato dalle montagne, il cui paesaggio sottolinea il confronto fra uomo e natura. La superficie pianeggiante è quasi interamente ricoperta dal prato, suggerendo l’idea di un parco alla base delle montagne retrostanti.
Per mantenere le caratteristiche paesaggistiche del sito, abbiamo deciso di mediare la presenza del costruito interrando i volumi contenenti il vasto programma funzionale. Unica emergenza è la copertura degli spazi ipogei, costituita da una serie di “pieghe” in vetro, che assumono svariate finalità: rimando metaforico alla verticalità del paesaggio retrostante ed elemento di attrazione e curiosità per i visitatori, la copertura di giorno lascia passare la luce negli spazi sottostanti, mentre diviene “lanterna” urbana durante la notte. La soluzione ipotizzata suggerisce una immagine intrigante che invita a scendere alla quota ipogea, ma al tempo stesso consente un’ottima integrazione con il contesto ambientale, limitando l’impatto visivo che susciterebbe una costruzione completamente fuori terra. In superficie, gli spazi a verde che lambiscono la copertura formano la naturale prosecuzione del percorso attorno al campo da golf ed al parco, che si riconnette all’asse principale del resort in prossimità dei campi da calcetto.
Prendendo spunto dai bagni turchi, luogo in cui donne e uomini arabi ricreano i propri rituali estetici, terapeutici, ma soprattutto sociali, abbiamo volutamente scelto di ricreare questo ambiente in cui l’isolamento dal “mondo” esterno, ottenuto mediante l’interramento, non esclude le relazioni sociali di un bagno in gruppo o di una tisana nella caffetteria ipocalorica.

Lo spazio ipogeo si presenta come un unico grande volume che si snoda sinuosamente attorno ad una corte centrale. L’articolazione della pianta è concepita in modo da assecondare il percorso che inizia con la rampa di accesso, prosegue all’interno del centro benessere e si conclude nella corte centrale, in prossimità delle scale di collegamento con la quota superiore; tale percorso, caratterizzato da un andamento irregolare, suggerisce il disagio interiore del visitatore che entra stressato nel centro e gradualmente ritrova la propria dimensione interiore, favorita dalla tranquillità della corte.
I vari settori sono caratterizzati dal rapporto continuo tra loro e con la corte centrale mediante le pareti interne ed esterne interamente vetrate, che garantiscono l’illuminazione naturale e trasformano concretamente il complesso in palcoscenico dove gli utenti sono contemporaneamente attori e spettatori.

Le aree funzionali si sviluppano in successione lineare lungo il percorso: oltrepassati l’ingresso, gli uffici e gli spogliatoi, il visitatore può accedere rispettivamente al centro acquatico, al centro fitness, alla beauty farm ed all’area multifunzionale.
Il centro acquatico comprende una grande sala con piscina, vasca idromassaggio ed annessa area relax, e una sala più piccola, detta “stanza del volo d’acqua”, in cui si può godere dei benefici offerti da getti d’acqua abbinati ad effetti cromatici. La piscina è in parte scoperta per consentirne una fruizione tanto estiva quanto invernale.
Il centro fitness si compone di due ambienti interni (sala pesi e sala cardio-fitness) e della palestra di roccia, realizzata creando dei punti di appoggio nella parte esterna del setto murario.
La beauty farm è strutturata analogamente ai bagni termali di epoca romana: dal tepidarium, una sala moderatamente riscaldata per ambientarsi alle elevate temperature degli altri ambienti, si accede da un lato a piccole salette per trattamenti viso e corpo, mentre dall’altro a sauna, bagno turco e laconicum (locale in cui il calore è combinato all’uso di oli essenziali).
L’area multifunzionale è costituita da tre sale a dimensione variabile, separate da divisori mobili che all’occorrenza possono creare due ambienti oppure un unico grande ambiente. La flessibilità degli spazi consente di ospitare numerose attività: aerobica, jazzercise, gag, stretching, meditazione, yoga & pilates, ma anche fit-boxe, corsi di ballo e così via.
Nella parte opposta rispetto alla corte centrale, è situata la caffetteria ipocalorica con annessa tisaneria, che offre spazi per il relax dalle attività fisiche, ma anche occasioni di incontro e scambio.
Dietro l’area multifunzionale è situato un grande garage per le attrezzature di manutenzione, dotato di ingresso indipendente mediante una rampa veicolare e di un’area carico/scarico esterna.

La struttura portante del complesso è realizzata con setti in calcestruzzo armato e colonne e travi in acciaio. Le pareti rivolte verso la corte centrale, pur essendo interamente trasparenti per favorire il contatto visivo, possono essere opportunamente schermate mediante teli; analogamente, la copertura, composta da lastre in vetro integrate con moduli fotovoltaici e pannelli solari termici, può essere protetta dalla radiazione solare diretta attraverso delle schermature attivate automaticamente da rilevatori del livello di illuminazione. In questo modo, negli ambienti interni potrà entrare luce diffusa ma non calore indesiderato in estate, e soprattutto verranno eliminati possibili problemi di abbagliamento molesto.

La tematica della sostenibilità energetico-ambientale è stata affrontata all’interno del progetto in maniera scientifica e globale. Sono stati valutati gli aspetti dei materiali di nuova costruzione, gli aspetti impiantistici, l’uso razionale di fonti rinnovabili ed il recupero delle acque meteoriche.
L’inclinazione delle falde in copertura consente lo sfruttamento dell’energia solare, garantendo una buona produzione di acqua calda sanitaria nel corso dell’inverno, quando è massimo l’utilizzo degli ambienti interni, ed una buona produzione di energia elettrica fotovoltaica in estate, nel periodo dei picchi massimi di energia solare e di domanda elettrica. I pannelli fotovoltaici collegati alla rete di distribuzione nazionale consentono la vendita della produzione di energia elettrica, garantendo un ulteriore ritorno economico dell’impianto installato.
La progettazione architettonica è strettamente correlata alle strategie energetico-ambientali sostenibili per evitare una sovrapposizione di tali impianti al termine del processo compositivo, come spesso accade, e ricercando la massima integrazione.
Attingendo a differenti contributi disciplinari, è scaturito un progetto in grado di rispondere alle esigenze della sostenibilità e che al tempo stesso si mantiene coerente alle esigenze del committente.
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    Progettisti:Ing. Simone GuercioIng. Emanuele ForzeseIL BENESSERE GLOBALE VA IN SCENA AL RESORT “MARCO POLO”La società contemporanea ha portato l’uomo ad alterare l’uso dei cinque sensi: investito da stress e malessere quotidiani e rinchiuso in ambienti artificiali per la maggior parte del tempo, l’uomo ha inconsapevolmente irrigidito la sua naturale sensibilità, modificando profondamente il suo rapporto con l’ambiente circostante.Nemmeno le città, caratterizzate da traffico,...

    Project details
    • Year 2008
    • Client Impresa Tonon s.p.a.
    • Status Competition works
    • Type Wellness Facilities/Spas
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