Premio Regionale Piemonte
“...per questo motivo il sistema dei premi è anzitutto un sistema di denuncia, effettuato attraverso la messa in evidenza delle interrelazioni a monte, a livello di cause. ...Per questo motivo non diciamo che stiamo distribuendo dei premi:
diciamo che stiamo tracciando il panorama della condizione italiana attraverso le sue architetture.:”
Queste parole usate da Vincenzo Cabianca per presentare l’edizione del 1966 dei Premi IN/ARCH aiutano a cogliere alcuni aspetti importanti dei nuovi Premi Piemonte In/Architettura 2020.
Un’occasione per effettuare una ricognizione delle “eccezioni”, delle architetture di qualità realizzate in Piemonte negli ultimi anni in un contesto generale di trasformazioni del territorio ancora molto,
troppo desolante: questo è il primo risultato che vogliamo raggiungere con l’iniziativa dei premi.
I Premi Piemonte In/Architettura 2020 proseguono la lunga tradizione dei premi In/Arch nati nel 1962 con una peculiarità unica in Italia: per la loro natura e la loro struttura i Premi In/Arch prima e i Premi In/Architettura oggi,
hanno sempre affermano con chiarezza che la qualità di un’architettura non è circoscritta a questioni estetico-linguistiche, ma è l’esito di un processo complesso che coinvolge tutti i passaggi della filiera produttiva: domanda, esigenze, programma,
norme, risorse, progetto, realizzazione, controllo, gestione, manutenzione.
Categorie dei premi
Per ogni premio sono premiati i tre principali soggetti che hanno contribuito alla realizzazione degli interventi: committenti, progettisti o studi di progettazione, imprese esecutrici.
Vai al regolamento- Premi per interventi di nuova costruzione
- Premi per interventi realizzati da giovani progettisti
- Premi per interventi di rigenerazione urbana
- Premi per interventi di riqualificazione edilizia
Giuria Piemonte
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Alberto Bacigalupi
Presidente ANCE Liguria
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Elena Delle Piana
architetto, Presidente Urban Lab Metropolitano
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Alberto Formento
architetto, VicePresidente IN/Arch Liguria
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Vincenzo Latina
architetto, professore Scuola di Architettura di Siracusa UniCT
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Paola Malabaila
ingegnere, Presidente ANCE Piemonte e Valle D’Aosta
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Paolo Mellano
architetto, direttore DAD PoliTO
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Aimaro Oreglia d’Isola
architetto, socio onorario IN/Arch
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Luisa Papotti
architetto, Dirigente Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Torino
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Paola Valentini
architetto, presidente IN/Arch Piemonte
Premiazione regionale Torino - Nuvola Lavazza - 19 Ottobre
Vincitori Premi Speciali
Premio Speciale Willis Towers Watson
Premio Speciale Vimar
Premio Speciale Listone Giordano
Premio alla Carriera
Pietro Derossi
Motivazione della Giuria
Dagli anni ’60 è uno dei principali e più vivaci protagonisti del dibattito sull’architettura, il design, la città. Temi che ha da sempre affrontato con uno sguardo curioso e vasto, come nodi di una rete di relazioni tra il mondo degli oggetti, quello delle idee, quello dei processi sociali, procedendo per continue interrogazioni piuttosto che per risposte conclusive. Il suo contributo all’architettura, lungo un percorso coerente in cui cambiano più le categorie di attribuzione che la sostanza dell’approccio al progetto - dal neoliberty al design radicale, al postmoderno, al supersensual - è sempre stato appassionato e poliedrico, da progettista, da docente (al Politecnico di Torino e a quello di Milano, più volte invitato da atenei internazionali) da autore di ricerche e testi teorici, da coordinatore di mostre e promotore di eventi culturali. Nella sua opera, più volte ospitata da riviste e mostre non solo italiane, l’attenzione alle esperienze più avanzate nel panorama internazionale si è costantemente confrontata con i linguaggi, le tecniche, le matrici e il divenire dei contesti in cui ciascun progetto affonda, di volta in volta, le radici; così come il linguaggio sembra voler continuamente sollecitare e accompagnare il fluire dell’abitare, i percorsi, i gesti, le percezioni di chi occupa i luoghi e interagisce con gli spazi, le cortine e gli arredi, alla ricerca di una dimensione narrativa dell’architettura. Oggi, membro dell’Accademia di San Luca, dopo infiniti progetti e molte opere realizzate, il suo contributo all’architettura continua a rappresentare un percorso di ricerca originale ed eterodosso, che oltrepassa i confini locali e si afferma come alternativa sostanziale al narcisismo“glamour” che occupa in modo pressoché esclusivo gli immaginari dei progettisti, dei committenti, dei “consumatori”di architettura contemporanei.
Premio Bruno Zevi
Bruna Biamino (fotografa)
Motivazione della Giuria
Fotografa rigorosa ma mai neutrale, ha condotto numerose campagne fotografiche dove si percepisce costantemente la consapevolezza della dimensione spaziale nel paesaggio, nei luoghi, nelle città, nei manufatti architettonici contemporanei e storici; una osservatrice attenta e sensibile, capace di trasferire con rigore attraverso l’obiettivo fotografico le istanze e la sintassi dell’architettura, anche quando la distanza nel tempo è profonda e si rende difficile da trasferire in immagini senza che la soggettività dell’autrice prevalga sulla oggettività del documento. Il grande lavoro che Bruna Biamino ha accumulato nell’ambito dell’architettura, costituisce un prezioso patrimonio (come scrisse anni fa Luciano Re)«al tempo stesso opera d’arte, strumento critico, testimonianza rivolta al futuro».